lunedì 17 agosto 2009
Motion Picture Patents Company contro le società indipendenti (p.83)
I rapporti tra le grandi case di produzione statunitensi diventavano sempre più ostili: Edison citava in giudizio molti produttori per la violazione dei diritti d'autore riguardanti cineprese, proiettori e pellicole nel tentativo di monopolizzare il mercato, e molti di essi accettarono di pagare una tassa per l'utilizzo dei suddetti strumenti. Al contrario la AM&B rifiutò, dato che i meccanismi delle proprie cineprese erano decisamente diversi da quelli di Edison, e ciò fu confermato anche da una sentenza della corte d'appello del 1907. La situazione proseguì lungo questa linea, tanto che ad un certo punto i produttori non riuscivano nemmeno più a soddisfare la domanda da parte degli esercenti, causa contrasti interni. Sino al 1908, quando Edison e AM&B si accordarono per formare la MOTION PICTION PATENTS COMPANY: a capo vi erano quest'ultime, ma essa comprendeva anche molte società statunitensi (Vitagraph, Essaney, Lubin, Kalem, Selig) ed alcune estere (Pathè, Meliès, Kleine). Aldilà delle tre citate, l'importazione di film europei fu fortemente limitata dalle società americane, nella speranza che la MPPC riuscisse a controllare il mercato interno, e venne così a crearsi un oligopolio. Le case di produzione facenti parte della MPPC ostacolarono l'emergere di nuove imprese e stabilirono una scaletta regolare di uscite settimanali in cui il prezzo del film era direttamente proporzionale alla sua data di uscita (sistema in uso ancora adesso, con la distinzione tra prime e seconde visioni e via dicendo) e che i film dovessero avere una lunghezza minima di un rullo. Non tutti i gestori della sale accettarono però di pagare la tassa loro imposta dalla MPPC: essi rappresentavano il mercato per le società che non facevano parte della suddetta, e venivano chiamati "gli independenti". Vennero col tempo a crearsi nuove società indipendenti (Thanhouser, Solax di Alice Guy-Blachè, Indipendent Motion Picture di Carl Laemmle da cui sarebbe poi nata la Universal e la New York Motion Picture di Thomas H. Ince che sarebbe diventato uno dei produttori più importanti degli anni Dieci). Tutte le società indipendenti affermarono di utilizzare strumenti diversi da quelli brevettati dalla MPPC, che addirittura assoldò degli investigatori per controllare la veridicità di ciò. Tuttavia prima una sentenza della corte che che stabiliva la differenza tra le cineprese della MPPC e quelle delle case indipendenti e poi una condanna per trust nel 1915 lasciarono il campo libero alle case indipendenti, che rappresentarono le fondamenta dell'industria cinematografica hollywoodiana futura.
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