All'epoca dei nickelodeon molti film di finzione usavano spesso fondali dipinti con arredi scenici (tavoli, sedie..) ma negli anni a seguire si utilizzarono sempre più set tridimensionali che davano maggiore senso di profondità. L'illuminazione, sia che fosse naturale o artificiale, era generalmente piatta ed uniforme: solo in alcuni casi faceva uso di lamapade ad arco per originare una forte luce da una determinata direzione, e dare, ad esempio, l'idea di un caminetto acceso. Il controllo dell'illuminazione artificiale all'interno degli studios rappresentò uno dei più importanti passi avanti alla fine degli anni Dieci.
I film francesi, italiani, danesi, inglesi ed americani circolavano in tutto il mondo e ciò facilitò la nascita di uno stile internazionale: gli elementi tipici dell'inseguimento all'americana furono ad esempio riscontrati in una produzione olandese: De mèsaventure van een fransch heertje zonder pantalon het strand te Zandvoort, del 1905. Anche lo stile classico di continuità narrativa influenzò film in ogni parte del pianeta: Raja Harischandra, lungometraggio di D.G. Phalke (primo grande regista indiano) del 1912, utlizzava il montaggio contiguo, la linea dei 9 piedi ed altre regole correnti della cinematografia occidentale. Fu solo la 1° guerra mondiale a limitare la circolazione di film tra i paesi e di conseguenza si svilupparono stili diversi.
mercoledì 26 agosto 2009
Posizione della macchina da presa e colorazione (p.97)
Intorno al 1909 si cominciò a collocare la macchina da presa più vicina all'attore (LINEA DEI NOVE PIEDI, 2.7 metri) tagliandolo all'altezza dei fianchi (PIANO AMERICANO) per dare maggiore risalto alla mimica facciale. Ovviamente Griffith esplorò queste possibilità ed all'inizio del 1912 cominciò ad insegnare ad un suo gruppo di attrici (Lilian Gish, Blance Sweet, Mae Marsh, Mary Pickford) ad esprimere una vasta gamma di emozioni tramite leggeri mutamenti nei gesti e nelle espressioni. Uno dei primi risultati fu THE PAINTED LADY, del 1912. Un'altro mutamento nelle tecniche di ripresa fu l'uso delle ANGOLAZIONI alte o basse: difatti nei primi film di finzione l'azione era inquadrata ad un'altezza convenzionale, solitamente a livello del busto o della vita. I primi a sfruttare questa tecnica per conferire maggiore drammaticità furono i film danesi. Infine le macchine da presa con cavalletto furono dotate di teste girevoli, in modo da poter realizzare PANORAMICHE orizzontali o verticali.
Molti dei film che oggi vediamo in b/n all'epoca venivano colorati secondo la moda. Le tecniche di colorazione più utilizzate erano due: IMBIBIZIONE, che consisteva nell'immergere una pellicola già sviluppata nella tinta che colorava le parti più chiare delle immagini, mentre quelle più scure rimanevano nere. E VIRAGGIO: la pellicola già sviluppata veniva immersa in una soluzione cimica che saturava le zone scure, mentre quelle più chiare rimanevano più o meno bianche. Esempio è Jephtah's Daughter della Vitagraph.
Molti dei film che oggi vediamo in b/n all'epoca venivano colorati secondo la moda. Le tecniche di colorazione più utilizzate erano due: IMBIBIZIONE, che consisteva nell'immergere una pellicola già sviluppata nella tinta che colorava le parti più chiare delle immagini, mentre quelle più scure rimanevano nere. E VIRAGGIO: la pellicola già sviluppata veniva immersa in una soluzione cimica che saturava le zone scure, mentre quelle più chiare rimanevano più o meno bianche. Esempio è Jephtah's Daughter della Vitagraph.
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domenica 23 agosto 2009
Montaggio alternato, analitico e contiguo (p.91)
La chiarezza narrativa dipende dal fatto che lo spettatore capisca il rapporto spaziale e temporale tra una sequenza e l'altra unite dal montaggio (c'è stata un'ellissi? uno spostamento da un luogo all'altro?). Le tecniche utilizzate per mantenere questa connessione narrativa a partire dal 1917 avrebbero formato il principio di continuità narrativa del montaggio. Il sistema deriva da tre modi fondamentali per unire le sequenze:
- MONTAGGIO ALTERNATO: caratterizzato dallo spostamento dell'inquadratura avanti e indietro tra luoghi diversi, per presentare fatti che avvengono però contemporaneamente. Uno dei primi casi è rappresentato da The 100 to 1 shot, or a Run of Luck realizzato nel 1906 dalla Vitagraph, in cui viene mostrato una corsa all'ultimo minuto per pagare un'ipoteca mentre il padrone di casa tenta di cacciare una famiglia. Il montaggio alternato fu utilizzato sapientemente anche in Le cheval emballè, film del 1908 della Pathè, e non per un film-salvataggio. Esso influenzò anche D.W. Griffith che tuttavia si distinse per essere colui che esplorò le possibilità di questa tecnica nella maniera più ardita (vedasi The lonely villa, 1909). Nel 1912 era una tecnica comunemente usata nei film americani.
- MONTAGGIO ANALITICO: caratterizzato dalla suddivisione in più inquadrature di un unico spazio: esempio semplice è l'inserire inquadrature più ravvicinate di ciò che accade. In questo modo un campo lungo mostrava l'intero spazio ed uno più stretto dava maggior rilievo a particolari come espressioni del viso od oggetti. Divenne frequente a partire dalla metà degli anni 10. Un esempio è After one hundred years, produzione Selig del 1911.
- MONTAGGIO CONTIGUO: caratterizzato da personaggi che escono dall'inquadratura per poi riapparire in quella successiva, e tipico degli inseguimenti. Esempio di film che utilizzano un simile procedimento è Rescued by Rover, prodotto da Hepworth nel 1905. Verso gli anni '10 i registi compresero che se si mantiene una direzione costante di movimento si aiuta il pubblico a seguire la traccia dei rapporti tra spazi differenti (RACCORDO SULLA DIREZIONE). Agli inizi degli anni '10 divenne frequente un altro tipo di raccordo, il RACCORDO SULLO SGUARDO: un personaggio guarda fuori campo, e dalla seconda inquadratura ci viene mostrato ciò che egli osserva (non necessariamente dal suo punto di vista), che divenne il modo comune per mostrare il rapporto fra inquadrature successive. Nello stesso periodo divenne frequente anche il DOPPIO RACCORDO SULLO SGUARDO: un personaggio guarda fuori campo un altro personaggio che a sua volta guarda nella direzione opposta rispetto al primo. Con qualche ulteriore elaborazione esso è oggi conosciuto come CAMPO/CONTROCAMPO ed utilizzato nei dialoghi, nelle lotte ed in tutte le scene in cui i personaggi interagiscono l'uno con l'altro. Uno dei primi esempi di campo/controcampo è The Loafer, prodotto dalla Essanay nel 1911.
- MONTAGGIO ALTERNATO: caratterizzato dallo spostamento dell'inquadratura avanti e indietro tra luoghi diversi, per presentare fatti che avvengono però contemporaneamente. Uno dei primi casi è rappresentato da The 100 to 1 shot, or a Run of Luck realizzato nel 1906 dalla Vitagraph, in cui viene mostrato una corsa all'ultimo minuto per pagare un'ipoteca mentre il padrone di casa tenta di cacciare una famiglia. Il montaggio alternato fu utilizzato sapientemente anche in Le cheval emballè, film del 1908 della Pathè, e non per un film-salvataggio. Esso influenzò anche D.W. Griffith che tuttavia si distinse per essere colui che esplorò le possibilità di questa tecnica nella maniera più ardita (vedasi The lonely villa, 1909). Nel 1912 era una tecnica comunemente usata nei film americani.
- MONTAGGIO ANALITICO: caratterizzato dalla suddivisione in più inquadrature di un unico spazio: esempio semplice è l'inserire inquadrature più ravvicinate di ciò che accade. In questo modo un campo lungo mostrava l'intero spazio ed uno più stretto dava maggior rilievo a particolari come espressioni del viso od oggetti. Divenne frequente a partire dalla metà degli anni 10. Un esempio è After one hundred years, produzione Selig del 1911.
- MONTAGGIO CONTIGUO: caratterizzato da personaggi che escono dall'inquadratura per poi riapparire in quella successiva, e tipico degli inseguimenti. Esempio di film che utilizzano un simile procedimento è Rescued by Rover, prodotto da Hepworth nel 1905. Verso gli anni '10 i registi compresero che se si mantiene una direzione costante di movimento si aiuta il pubblico a seguire la traccia dei rapporti tra spazi differenti (RACCORDO SULLA DIREZIONE). Agli inizi degli anni '10 divenne frequente un altro tipo di raccordo, il RACCORDO SULLO SGUARDO: un personaggio guarda fuori campo, e dalla seconda inquadratura ci viene mostrato ciò che egli osserva (non necessariamente dal suo punto di vista), che divenne il modo comune per mostrare il rapporto fra inquadrature successive. Nello stesso periodo divenne frequente anche il DOPPIO RACCORDO SULLO SGUARDO: un personaggio guarda fuori campo un altro personaggio che a sua volta guarda nella direzione opposta rispetto al primo. Con qualche ulteriore elaborazione esso è oggi conosciuto come CAMPO/CONTROCAMPO ed utilizzato nei dialoghi, nelle lotte ed in tutte le scene in cui i personaggi interagiscono l'uno con l'altro. Uno dei primi esempi di campo/controcampo è The Loafer, prodotto dalla Essanay nel 1911.
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venerdì 21 agosto 2009
Continuità narrativa: montaggio e didascalie (p.89)
A partire dal 1904 le produzione si orientarono sempre più verso il CINEMA NARRATIVO: la preoccupazione principale dei registi era rendere comprensibili i rapporti di causa-effetto, spazIo e tempo nei film. Il problema fu risolto in un vasto arco di tempo e nel 1917 i registi avevano elaborato un sistema di regole formali chiamato CINEMA HOLLYWOODIANO CLASSICO. Importantissimo fu l'utilizzo, ovviamente, del montaggio, che permetteva di spostare l'azione istantaneamente da un luogo all'altro. Per le relazioni temporali-spaziali invece spesso ci si aiutò con le didascalie. Tutti gli aspetti del cinema muto -didascalie, montaggio, inquadrature, recitazione, scenografie e costumi- furono in pratica messi al servizio della CHIAREZZA NARRATIVA.
Prima del 1905 la maggior parte dei film non aveva didascalie, ma con l'aumento della durata divennero sempre più necessarie. Esse erano di due tipi:
Prima del 1905 la maggior parte dei film non aveva didascalie, ma con l'aumento della durata divennero sempre più necessarie. Esse erano di due tipi:
- DESCRITTIVE: redatte in terza persona, riassumevano o presentavano l'azione che stava per cominciare. Potevano essere coincise (The Inherited Taint, 1911) o meno (Her Mother's Fiancè, 1911).
- DIALOGATE: riguardo questo tipo inizialmente ci furono dei dubbi, soprattutto circa l'inserirle prima che il personaggio pronunciasse la battuta o durante. Prevalse la seconda opzione, che divenne norma a partire dal 1914.
giovedì 20 agosto 2009
Lo star system ed il trasferimento a Hollywood (p.87)
Dopo il 1908-1909 cominciò a rivestire maggiore importanza il ruolo dell'attore. Prima infatti erano pochi coloro che lavoravano così regolarmente da poter essere riconosciuti. Grazie a dei contratti più lunghi offerti loro dai produttori gli spettatori cominciarono a vedere le stesse facce film dopo film e interessandosi spesso chiedevano informazioni sull'attore in questione. Le case di produzione a partire dal 1910 cominciarono a sfruttare questa domanda, distribuendo immagini o invitando gli attori alle proiezioni. Volti noti divennero Florence Lawrence della Biograph e Florence Turner e Maurice Costello della Vitagraph. Nel 1911 nacque la prima rivista per i fan: THE MOTION PICTURE STORY MAGAZINE, ma non prima del 1914 comparvero i titoli di testa.
Nonostante la maggior parte delle società fossero ubicate tra New York, Chicago e Filadelfia, dopo la nascita della MPPC nel 1908 alcune mandarono unità di produzione a lavorare in posti dal clima più assolato: prevalse la zona di Los Angeles, sia per il clima che per la varietà di paesaggio (oceano, foresta, deserto...) ed in particolare perchè i western, in voga al momento, se girati nei pressi sembravano più realistici. Soprattutto il piccolo sobborgo di Hollywood in poco tempo finì per indicare l'intera industria cinematografica americana: vi furono costruiti inizialmente piccoli teatri di posa che col tempo divennero enormi complessi di studi e laboratori, nonostante spesso le decisioni si prendessero ancora negli uffici direttivi a New York. L'industria era attualmente attiva, grande e stabile.
Nonostante la maggior parte delle società fossero ubicate tra New York, Chicago e Filadelfia, dopo la nascita della MPPC nel 1908 alcune mandarono unità di produzione a lavorare in posti dal clima più assolato: prevalse la zona di Los Angeles, sia per il clima che per la varietà di paesaggio (oceano, foresta, deserto...) ed in particolare perchè i western, in voga al momento, se girati nei pressi sembravano più realistici. Soprattutto il piccolo sobborgo di Hollywood in poco tempo finì per indicare l'intera industria cinematografica americana: vi furono costruiti inizialmente piccoli teatri di posa che col tempo divennero enormi complessi di studi e laboratori, nonostante spesso le decisioni si prendessero ancora negli uffici direttivi a New York. L'industria era attualmente attiva, grande e stabile.
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Pressioni sociali ed autocensura (p.85)
Tra il 1908 ed il 1909 si formarono diversi comitati di censura in quanto si riteneva che il cinema stesse traviando i giovani inducendoli al furto ed alla prostituzione. Nel 1909 nacque a New York il Board of Censorship e la MPPC accettò che i propri film venissero esaminati ritenendolo un modo per acquistare rispettabilità. Addirittura finanziò il comitato che nel 1915 divenne cambiò nome in National Board of Review. Da allora nell'industria cinematografica americana esistono varie forme di autocensura. Si cercò di migliorare l'immagine del cinema producendo film il cui target era la classe medio-alta (Pippa Passes, di D.W. Griffith, 1909. O le varie trasposizioni shakespeariane). Tali cambiamenti furono accompagnati da un miglioramento delle sale a partire dal 1908.
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lunedì 17 agosto 2009
Motion Picture Patents Company contro le società indipendenti (p.83)
I rapporti tra le grandi case di produzione statunitensi diventavano sempre più ostili: Edison citava in giudizio molti produttori per la violazione dei diritti d'autore riguardanti cineprese, proiettori e pellicole nel tentativo di monopolizzare il mercato, e molti di essi accettarono di pagare una tassa per l'utilizzo dei suddetti strumenti. Al contrario la AM&B rifiutò, dato che i meccanismi delle proprie cineprese erano decisamente diversi da quelli di Edison, e ciò fu confermato anche da una sentenza della corte d'appello del 1907. La situazione proseguì lungo questa linea, tanto che ad un certo punto i produttori non riuscivano nemmeno più a soddisfare la domanda da parte degli esercenti, causa contrasti interni. Sino al 1908, quando Edison e AM&B si accordarono per formare la MOTION PICTION PATENTS COMPANY: a capo vi erano quest'ultime, ma essa comprendeva anche molte società statunitensi (Vitagraph, Essaney, Lubin, Kalem, Selig) ed alcune estere (Pathè, Meliès, Kleine). Aldilà delle tre citate, l'importazione di film europei fu fortemente limitata dalle società americane, nella speranza che la MPPC riuscisse a controllare il mercato interno, e venne così a crearsi un oligopolio. Le case di produzione facenti parte della MPPC ostacolarono l'emergere di nuove imprese e stabilirono una scaletta regolare di uscite settimanali in cui il prezzo del film era direttamente proporzionale alla sua data di uscita (sistema in uso ancora adesso, con la distinzione tra prime e seconde visioni e via dicendo) e che i film dovessero avere una lunghezza minima di un rullo. Non tutti i gestori della sale accettarono però di pagare la tassa loro imposta dalla MPPC: essi rappresentavano il mercato per le società che non facevano parte della suddetta, e venivano chiamati "gli independenti". Vennero col tempo a crearsi nuove società indipendenti (Thanhouser, Solax di Alice Guy-Blachè, Indipendent Motion Picture di Carl Laemmle da cui sarebbe poi nata la Universal e la New York Motion Picture di Thomas H. Ince che sarebbe diventato uno dei produttori più importanti degli anni Dieci). Tutte le società indipendenti affermarono di utilizzare strumenti diversi da quelli brevettati dalla MPPC, che addirittura assoldò degli investigatori per controllare la veridicità di ciò. Tuttavia prima una sentenza della corte che che stabiliva la differenza tra le cineprese della MPPC e quelle delle case indipendenti e poi una condanna per trust nel 1915 lasciarono il campo libero alle case indipendenti, che rappresentarono le fondamenta dell'industria cinematografica hollywoodiana futura.
sabato 15 agosto 2009
Il boom dei Nickelodeon statunitense (p.81)
Tra il 1905 ed il 1907, negli Stati Uniti, si diffuse rapidamente una nuova forma di proiezione: il NICKELODEON. Si trattava solitamente di magazzini con 200 o meno posti a sedere ed il cui prezzo di entrata corrispondeva per l'appunto ad un nickel. I motivi di tale diffusione furono molteplici:
- gli operai avevano ottenuto il diritto alla settimana corta e dunque avevano più tempo da dedicare al cinema così come ad altri hobbyI film erano spesso importati dall'estero, e ciò permise all'Inghilterra di mantenere la propria stabilità e all'Italia ed alla Francia di espandersi rapidamente nel mercato internazionale. Solitamente erano accompagnati da musica, ma poteva succedere che degli attori dietro lo schermo ricreassero i suoni degli oggetti o dialoghi in sincrono, o ancora che fosse lo stesso gestore a descrivere gli avvenimenti. Nel 1908 il nickelodeon era la principale forma di proiezione. Furono gli stessi nickelodeon a permettere a molti uomini d'affari d'intraprendere brillanti carriere: è il caso di fratelli Warner, di Carl Laemmle (fondatore della Universal), di Louis B. Mayer (seconda "M" della MGM), di Adolph Zukor (capo della Paramount), William Fox (fondatore della 20th Century Fox) e di Marcus Loew (la sua Loew era la casa madre della MGM). Essi contribuirono a creare la struttura base dello star system hollywoodiano degli anni '10.
- i film narrativi avevano trasformato il cinema in un intrattenimento regolare e non più in una sola novità
- i produttori non vendevano più i loro film ma li noleggiavano: in tal modo i gestori delle sale non dovevano più ammortizzare i costi dell'acquisto riproiettando continuamente un unico film, ma potevano permettersi una maggiore varietà (da 3 a 7 film alla settimana)
- le proiezioni potevano durare tutta la giornata
- il costo contenuto del biglietto
- l'ubicazione presso le zone industriali che permetteva alla classe operaia di spostarsi agevolmente per raggiungerli
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venerdì 14 agosto 2009
L'espansione internazionale del cinema: Danimarca ed altri paesi (p.79)
Per quanto riguarda la Danimarca fondamentale fu il ruolo del produttore OLE OLSEN, che nel 1906 fondo la casa di produzione Nordisk e raggiunse il successo nel 1907 con Løvejagten, che fu però censurato nel suo stesso paese a causa dell'uccisione di due leoni durante le riprese. Tuttavia la pubblicità derivante ne garantì il successo all'estero. Nel 1908 terminò la costruzione di uno dei suoi 4 teatri di posa in vetro. Si specializzò in diversi in generi (poliziesco, dramma e melodaramma sensazionalistico). In particolare possedeva un set permanente che ricreava un circo: diversi furono infatti i drammi che avevano come sfondo quest'ambiente (vedasi De fire Djaevle, 1911. Dødsspring til hest fra cirkuskuplen, 1912). I rivali della Nordisk tuttavia ammiravano questi film per la capacità di condensare in due o tre rulli storie dalla forte carica emotiva.
Oltre ad Olsen, da segnalare è solo una piccola casa produttrice che nel 1910 realizzò Afgrunden. Esso lanciò Asta Nielsen, una delle prime star internazionali assieme a Max Linder. La nascita di altre case fu ostacolata da Olsen stesso. Il cinema danese fu fiorente sino allo scoppio della 1° guerra mondiale.
Per quanto riguarda altri paesi, nascevano società in Germania, Giappone e continuavano ad avere un ruolo di rilievo alcune inglesi (come quella di Cecil Hepworth), tuttavia il mercato internazionale era dominato da Italia, Francia ed USA.
Oltre ad Olsen, da segnalare è solo una piccola casa produttrice che nel 1910 realizzò Afgrunden. Esso lanciò Asta Nielsen, una delle prime star internazionali assieme a Max Linder. La nascita di altre case fu ostacolata da Olsen stesso. Il cinema danese fu fiorente sino allo scoppio della 1° guerra mondiale.
Per quanto riguarda altri paesi, nascevano società in Germania, Giappone e continuavano ad avere un ruolo di rilievo alcune inglesi (come quella di Cecil Hepworth), tuttavia il mercato internazionale era dominato da Italia, Francia ed USA.
L'espansione internazionale del cinema: Italia (p.78)
L'Italia entrò in lieve ritardo nel panorama cinematografico internazionale, ma a partire dal 1905 il suo mercato si sviluppò rapidamente. Tre le principali case di produzione: CINES di Roma (fondata nel 1906), AMBROSIO (1905) e ITALA di Torino (1906). Mancando di personale specializzato, spesso esse assumevano operatori francesi (è il caso di Gaston Velle, tra i registi più importanti della Pathè, assunto come direttore artistico dalla Cines) con il risultato che molti film italiani erano imitazioni o remake di film francesi. Furono costruite molte sale permanenti e fu uno tra i primi Paesi a riconoscere nel cinema una "forma d'arte": ne è esempio Gli ultimi giorni di Pompei della Ambrosio girato nel 1908, primo tra i tanti adattamenti del romanzo di Bulwer-Lytton. Il successo fu tale che il cinema italiano fu identificato nello spettacolo storico. Come numero di film importati era seconda solo alla Francia; i produttori italiani furono i primi a realizzare costantemente film da più di un rullo (quindi più lunghi di 15 minuti). Nel 1910 Giovanni Pastrone girò La caduta di Troìa, il cui trionfo incoraggiò i produttori a realizzare film in costume sempre più lunghi e sfarzosi.
Ma questo non era l'unico genere: a partire dal 1909 nacquero anche le serie comiche italiane: Cretinetti (interpretato dallo stesso Andrè Deed prima conosciuto come Boireau) della Itala, Robinet della Ambrosio e Polidor della Cines. Centinaia furono le pellicole di questo genere, che declinò gradualmente nel corso degli anni Dieci.
Ma questo non era l'unico genere: a partire dal 1909 nacquero anche le serie comiche italiane: Cretinetti (interpretato dallo stesso Andrè Deed prima conosciuto come Boireau) della Itala, Robinet della Ambrosio e Polidor della Cines. Centinaia furono le pellicole di questo genere, che declinò gradualmente nel corso degli anni Dieci.
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L'espansione internazionale del cinema: Francia (p.75)
Dal 1905 in poi i film divennero mediamente più lunghi, cominciarono ad essere composti da più inquadrature e a raccontare storie più complesse. I registi sperimentarono nuove tecniche per comunicare le informazioni narrative. Forse in nessun altro periodo si è assistito ad un tale cambiamento nelle caratteristiche formali e stilistiche del mezzo.
L'industria cinematografica francese dominava il mercato internazionale: due le principali società (Pathè Frères e Gaumont), mentre nuove case di produzione stavano emergendo. La Pathè Frères fu una delle prime a sviluppare una CONCENTRAZIONE VERTICALE: in pratica controllava produzione, distribuzione ed esercizio di film, e ciò rappresentò un notevole punto di forza. Nel 1905 contava sei registi, sempre supervisionati da Ferdinand Zecca, che realizzivano 1 film a settimana di ogni genere: documentari, di finzione, drammi, di trucchi, varietà. Nel 1903-1904 realizzò un elaborato sistema di colorazione delle pellicole, denominato au pochoir, o più semplicemente STENCIL. Ogni singola copia veniva colorata dalle operaie, anche se solitamente era un procedimento riservato ai soli film di trucchi o che presentavano fiori e donne ben vestite; fu un sistema in uso fino ai primi anni del sonoro.
I film di maggior successo della Pathè erano le serie che avevano come protagonisti comici famosi: Boireau con Andrè Deed, Rigadin con la star del varietà Prince e soprattutto la serie di MAX LINDER. I suoi film rispecchiavano il tentativo crescente da parte della società di acquistare rispettabilità presso la classe media: situazione classica era infatti che Linder si sentisse a disagio all'interno della società (come, ad esempio, calzando un paio di scarpe strette ad una cena elegante). Esercitò un notevole influsso sulla cinematografia successiva, lo stesso Chaplin lo definiva suo "professore".
La Pathè attuò anche una CONCENTRAZIONE ORIZZONTALE: in pratica si espanse in un determinato settore della cinematografia. Nella fattispecie, essa aprì nuovi teatri di posa in Italia, USA e Russia. Tra il 1909 e il 1911 la sua filiale di Mosca produceva la metà dei film russi.
Anche la sua principale concorrente, la Gaumont, si espanse rapidamente. Aprì un nuovo studio nel 1905 e assunse altri registi ai quali Alice Guy-Blachè insegnò il mestiere. Tra questi vi era Louis Feuillade, che divenne il supervisore dei film quando Guy-Blachè se ne andò nel 1908, e che fu uno degli artisti più importanti del cinema muto.
Tra le società più piccole emerse in questo periodo è doveroso ricordare la FILM D'ART, che realizzava pellicole destinate alle classi elitarie, come il nome lascia intendere. Tra le sue prime produzione, L'assassin du duc de Guise del 1908 che costituì insieme ad altre opere un modello per un cinema con ambizioni artistiche. Nonostante il successo la Film d'art fu venduta nel 1911.
Il mercato cinematografico francese era dunque fiorente.
L'industria cinematografica francese dominava il mercato internazionale: due le principali società (Pathè Frères e Gaumont), mentre nuove case di produzione stavano emergendo. La Pathè Frères fu una delle prime a sviluppare una CONCENTRAZIONE VERTICALE: in pratica controllava produzione, distribuzione ed esercizio di film, e ciò rappresentò un notevole punto di forza. Nel 1905 contava sei registi, sempre supervisionati da Ferdinand Zecca, che realizzivano 1 film a settimana di ogni genere: documentari, di finzione, drammi, di trucchi, varietà. Nel 1903-1904 realizzò un elaborato sistema di colorazione delle pellicole, denominato au pochoir, o più semplicemente STENCIL. Ogni singola copia veniva colorata dalle operaie, anche se solitamente era un procedimento riservato ai soli film di trucchi o che presentavano fiori e donne ben vestite; fu un sistema in uso fino ai primi anni del sonoro.
I film di maggior successo della Pathè erano le serie che avevano come protagonisti comici famosi: Boireau con Andrè Deed, Rigadin con la star del varietà Prince e soprattutto la serie di MAX LINDER. I suoi film rispecchiavano il tentativo crescente da parte della società di acquistare rispettabilità presso la classe media: situazione classica era infatti che Linder si sentisse a disagio all'interno della società (come, ad esempio, calzando un paio di scarpe strette ad una cena elegante). Esercitò un notevole influsso sulla cinematografia successiva, lo stesso Chaplin lo definiva suo "professore".
La Pathè attuò anche una CONCENTRAZIONE ORIZZONTALE: in pratica si espanse in un determinato settore della cinematografia. Nella fattispecie, essa aprì nuovi teatri di posa in Italia, USA e Russia. Tra il 1909 e il 1911 la sua filiale di Mosca produceva la metà dei film russi.
Anche la sua principale concorrente, la Gaumont, si espanse rapidamente. Aprì un nuovo studio nel 1905 e assunse altri registi ai quali Alice Guy-Blachè insegnò il mestiere. Tra questi vi era Louis Feuillade, che divenne il supervisore dei film quando Guy-Blachè se ne andò nel 1908, e che fu uno degli artisti più importanti del cinema muto.
Tra le società più piccole emerse in questo periodo è doveroso ricordare la FILM D'ART, che realizzava pellicole destinate alle classi elitarie, come il nome lascia intendere. Tra le sue prime produzione, L'assassin du duc de Guise del 1908 che costituì insieme ad altre opere un modello per un cinema con ambizioni artistiche. Nonostante il successo la Film d'art fu venduta nel 1911.
Il mercato cinematografico francese era dunque fiorente.
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Dal 1902 al 1905: primi cambiamenti (p.71)
Dal 1902 al 1905 Porter fu uno dei tanti registi che contribuirono nell'affermarsi dei FILM DI FINZIONE: essi potevano essere girati negli studi e progettati in anticipo, al contrario di attualità o vedute che necessitavano di lunghi viaggi o facevano affidamento su eventi imprevedibili. Cominciò a determinarsi la divisione tra produzione, distribuzione e gestione delle sale e si allestirono le prime produzioni in altre parti del mondo diverse dall'Inghiltera, dalla Francia e dagli Stati Uniti, principali Paesi produttori: ne sono esempio Salida de misa major del Pilar de Zaragoza (1896) di Eduardo Jimeno, primo film spagnolo, o i primi film indiani di Harischandra Sakharam Bhatwadekar.
Stati Uniti: American Vitagraph, Edison ed Edwin S. Porter (p.69)
Un'altra affermata casa di produzione fu l'AMERICAN VITAGRAPH, fondata da Stuart Blackton e Albert E. Smith nel 1897. Dopo aver raggiunto un accordo con Edison sempre al riguardo della presunta violazione dei diritti d'autore, emerse come una casa di produzione di film innovativi (Blackton realizzò alcuni tra i prim film d'animazione).
Per fronteggiare la concorrenza di AM&B ed AV, Edison fu costretto a girare molte più pellicole, sempre più lunghe in termini di durata. A sostenere Edison nella sua impresa ci fu uno dei più importanti registi del periodo: EDWIN S. PORTER, che cominciò a lavorare per lui alla fine del 1900. A Porter sono state attribuite praticamente tutte le innovazioni del periodo antecedente al 1908: tra queste ricordiamo l'invenzione del montaggio così come lo concepiamo oggi e la realizzazione del primo film narrativo (Life of an American Fireman, 1903). A partire dal 1902 molti dei suoi film erano costituiti da più inquadrature che comportavano notevoli sforzi in fase di montaggio per creare coerenti collegamenti spazio-temporali. Influenzato soprattuto da Méliès e dal suo Le Voyage dans la lune, egli stesso influenzò fortemente il cinema successivo. Nel 1903 girò Uncle Tom's Cabin, costituito da diverse scene consistenti in una sola inquadratura collegate da didascalie (le prime in un film americano) sul modello di un film di G.A. Smith. Sempre nel 1903 Porter girò il suo film più famoso nonchè il più famoso nella storia del cinema prima del 1905, THE GREAT TRAIN ROBBERY, che introduceva il cosiddetto MONTAGGIO ALTERNATO, grazie al quale presentava in successione scene con diversa ambientazione. Nel 1905 realizzo The Kleptomaniac, forte critica sociale. Nel 1906 The Dream of a Rarebit Fiend, nel quale usa la sovraimpressione e fa oscillare la macchina da presa per rendere visivamente le vertigini di ubriaco, mentre effetti speciali nello stile di Méliès mostrano il suo sogno di volare sopra la città. Nel 1909 Porter lasciò Edison per diventare produttore indipendente ma non seppe resistere all'assalto degli altri produttori.
Per fronteggiare la concorrenza di AM&B ed AV, Edison fu costretto a girare molte più pellicole, sempre più lunghe in termini di durata. A sostenere Edison nella sua impresa ci fu uno dei più importanti registi del periodo: EDWIN S. PORTER, che cominciò a lavorare per lui alla fine del 1900. A Porter sono state attribuite praticamente tutte le innovazioni del periodo antecedente al 1908: tra queste ricordiamo l'invenzione del montaggio così come lo concepiamo oggi e la realizzazione del primo film narrativo (Life of an American Fireman, 1903). A partire dal 1902 molti dei suoi film erano costituiti da più inquadrature che comportavano notevoli sforzi in fase di montaggio per creare coerenti collegamenti spazio-temporali. Influenzato soprattuto da Méliès e dal suo Le Voyage dans la lune, egli stesso influenzò fortemente il cinema successivo. Nel 1903 girò Uncle Tom's Cabin, costituito da diverse scene consistenti in una sola inquadratura collegate da didascalie (le prime in un film americano) sul modello di un film di G.A. Smith. Sempre nel 1903 Porter girò il suo film più famoso nonchè il più famoso nella storia del cinema prima del 1905, THE GREAT TRAIN ROBBERY, che introduceva il cosiddetto MONTAGGIO ALTERNATO, grazie al quale presentava in successione scene con diversa ambientazione. Nel 1905 realizzo The Kleptomaniac, forte critica sociale. Nel 1906 The Dream of a Rarebit Fiend, nel quale usa la sovraimpressione e fa oscillare la macchina da presa per rendere visivamente le vertigini di ubriaco, mentre effetti speciali nello stile di Méliès mostrano il suo sogno di volare sopra la città. Nel 1909 Porter lasciò Edison per diventare produttore indipendente ma non seppe resistere all'assalto degli altri produttori.
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Stati Uniti: diffusione del cinema, generi diffusi e conferma dell'AMC (p.67)
Gli Stati Uniti rappresentavano indubbiamente il più grande mercato del mondo del cinema, avendo più sale pro capite di ogni altra nazione. Tuttavia in campo internazionale Francia ed Italia acquistarono terreno dato che le case di produzione statunitensi si concentravano soprattutto sul mercato nazionale. L'assenza di diritti d'autore e l'introduzione in commercio di diversi tipi di proiettori favorirono la diffusione dei film in tutto il Paese, e tra il 1896 ed il 1897 il cinema rappresentò una grande novità: lo stupore di vedere immagini in movimento era il principale richiamo per il pubblico. Novità che però, a partire dal 1898, si era consumata. La curiosità fu risvegliata dalla guerra ispano-americana sulla quale si girarono molti filmati autentici o di finzione.
Oltre a questo genere di pellicole, acquistò importanza un altro tipo di film: le PASSIONI, inquadrature uniche che riprendevano scene della vita di Gesù (vedasi The Passion Play of Obergammau) e che, come molti film più elaborati dell'epoca, potevano essere acquistate singolarmente o meno, per poi essere combinate dagli stessi gestori delle sale. Popolari anche i film sulla boxe, che potevano essere proiettati laddove gli incontri reali erano proibiti. Dal 1898 l'industria cinematografica americana acquistò dunque una certa stabilità.
Nel 1897 l'AMC era la più famosa società cinematografica americana; nel 1899 cambiò il proprio nome in AMERICAN MUTOSCOPE & BIOGRAPH, che rifletteva la doppia attività svolta nel campo dei peepshow e dei film da proiettare. Tra il 1902 ed il 1903 accrebbe notevolmente la sua fortuna vincendo una causa intentata da Edison riguardo una presunta violazione dei diritti d'autore, e passando dal 70mm al 35mm. Nel 1908 assunse DAVID WARK GRIFFITH, uno dei più importanti registi del cinema muto.
Oltre a questo genere di pellicole, acquistò importanza un altro tipo di film: le PASSIONI, inquadrature uniche che riprendevano scene della vita di Gesù (vedasi The Passion Play of Obergammau) e che, come molti film più elaborati dell'epoca, potevano essere acquistate singolarmente o meno, per poi essere combinate dagli stessi gestori delle sale. Popolari anche i film sulla boxe, che potevano essere proiettati laddove gli incontri reali erano proibiti. Dal 1898 l'industria cinematografica americana acquistò dunque una certa stabilità.
Nel 1897 l'AMC era la più famosa società cinematografica americana; nel 1899 cambiò il proprio nome in AMERICAN MUTOSCOPE & BIOGRAPH, che rifletteva la doppia attività svolta nel campo dei peepshow e dei film da proiettare. Tra il 1902 ed il 1903 accrebbe notevolmente la sua fortuna vincendo una causa intentata da Edison riguardo una presunta violazione dei diritti d'autore, e passando dal 70mm al 35mm. Nel 1908 assunse DAVID WARK GRIFFITH, uno dei più importanti registi del cinema muto.
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La Gran Bretagna e la "scuola di Brighton" (p.65)
Inizialmente la maggior parte dei film veniva raggruppata insieme e mostrata all'interno di uno spettacolo di music-hall (l'equivalente del varietà italiano), ma a partire dal 1897 gli spettacoli di cortometraggi a basso prezzo si diffusero anche nelle fiere dove richiamavano il pubblico della classe operaia. La maggior parte dei film inglesi si basava su soggetti semplici (vedasi Twins' Tea Party, di Paul) o ricavati dall'attualità. Si diffuserò i cosiddetti PHANTOM RIDES, vedute influenzate dal metodo Lumière, che poneva la cinepresa su veicoli in movimento: in questo caso essa veniva assicurata spesso a dei treni e dava l'impressione di viaggiare (vedasi View from an Engine Front - Barnstaple). Si affermò Cecil Hepworth (Explosion of a Motor Car) grazie alle sue opere piene di effetti speciali; fu il produttore più importante tra il 1905 ed il 1914. I restanti e più importanti produttori formarono la "scuola di Brighton", dal luogo di villeggiatura dove lavoravano. Capiscuola erano George Albert Smith (Mary Jane's Mishap) e James Williamson (The big swallow), due fotografi che passarono al cinema nel 1897. Essi sperimentarono nuovi modi di usare gli effetti speciali e il montaggio, influenzando molti registi di altri Paesi.
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Lo sviluppo dell'industria cinematografica francese: Méliès, Pathè e Gaumont (p.60)
A seguito del successo cinematografico in Francia nacquero altre case di produzione: una di queste era una piccola società avviata da George Méliès, uno dei più importanti registi delle origini.
Un'altra ditta fu avviata da Charles Pathè, venditore e noleggiatore di fonografi, che nel 1895 acquistò alcune imitazioni del kinetoscopio di Paul. Nel 1896 fondò la Pathè Fréres, che inizialmente si dedicò al commercio dei fonografi, ma dal 1901 la produzione di film portò guadagni vertiginosi e permise alla ditta di espandersi. Nel 1902 costruì un teatro di posa con fondali dipinti e cominciò a vendere la sua cinepresa, la più diffusa fino alla fine degli anni Dieci. All'inizio le produzioni della Pathè non erano originali ma riprendevano idee di film americani, inglesi o di Méliès, come dimostra Ce que l'on voit de mon sixième di Ferdinand Zecca, il regista più importante della società. I film di Pathè piacevano moltissimo (le vendite medie della società raggiungevano le 350 copie, quando erano sufficienti 15 copie per coprire i costi), e tra il 1904 e il 1905 la ditta aprì uffici di vendita in diverse parti del mondo. Incoraggiò inoltre l'entrata degli esercenti nel mercato, vendendo sia film che proiettori ed in pochi anni la Pathè Frères divenne la società cinematografica più importante del mondo.
La principale rivale di quest'ultima era una società di Lèon Gaumont, che cominciò a produrre film dal 1897. Si trattava principalmente di film di attualità girati da Alice Guy-Blachè, la prima donna regista. L'impegno in questo periodo rimase tuttavia limitato nel campo cinematografico, e solo a partire dal 1905 la costruzione di uno studio fece aumentare l'importanza della casa, soprattutto grazie al lavoro del regista Louis Feuillade.
Un'altra ditta fu avviata da Charles Pathè, venditore e noleggiatore di fonografi, che nel 1895 acquistò alcune imitazioni del kinetoscopio di Paul. Nel 1896 fondò la Pathè Fréres, che inizialmente si dedicò al commercio dei fonografi, ma dal 1901 la produzione di film portò guadagni vertiginosi e permise alla ditta di espandersi. Nel 1902 costruì un teatro di posa con fondali dipinti e cominciò a vendere la sua cinepresa, la più diffusa fino alla fine degli anni Dieci. All'inizio le produzioni della Pathè non erano originali ma riprendevano idee di film americani, inglesi o di Méliès, come dimostra Ce que l'on voit de mon sixième di Ferdinand Zecca, il regista più importante della società. I film di Pathè piacevano moltissimo (le vendite medie della società raggiungevano le 350 copie, quando erano sufficienti 15 copie per coprire i costi), e tra il 1904 e il 1905 la ditta aprì uffici di vendita in diverse parti del mondo. Incoraggiò inoltre l'entrata degli esercenti nel mercato, vendendo sia film che proiettori ed in pochi anni la Pathè Frères divenne la società cinematografica più importante del mondo.
La principale rivale di quest'ultima era una società di Lèon Gaumont, che cominciò a produrre film dal 1897. Si trattava principalmente di film di attualità girati da Alice Guy-Blachè, la prima donna regista. L'impegno in questo periodo rimase tuttavia limitato nel campo cinematografico, e solo a partire dal 1905 la costruzione di uno studio fece aumentare l'importanza della casa, soprattutto grazie al lavoro del regista Louis Feuillade.
Lo sviluppo dell'industria cinematografica francese: i Lumière (p.60)
Vedendo nel cinema una moda passeggera i Lumière evitarono di vendere le proprie macchine e mandarono in giro pe ril mondo dei propri operatori che proiettavano i loro film in cinema e caffè presi in affitto. Gli stessi operatori giravano vedute od attualità, in alcuni casi. A partire dal 1896 il catalogo Lumière conteneva centinaia d'immagini riprese in tutto il mondo ed anche diversi film di finzione, generalmente brevi scene comiche. Alcuni loro operatori introdussero importanti innovazioni tecniche: a Eugène Promio si attribuisce l'invenzione del MOVIMENTO DI MACCHINA. Nel 1896, infatti, mise il treppiedi (fisso, che dunque impediva qualsiasi movimento) su una gondola a Venezia, perfezionando poi la tecnica ponendo la macchina su navi o treni (come nel caso di Panorama des rives du Nil) ed influenzando molti registi. La storia cinematografica di molti Paesi ha inizio con l'arrivo delle prime proiezioni dei Lumière. Quest'ultimi, insieme a qualche altra società, contribuirono a trasformare il cinema in un fenomeno internazionale, ed al suo sviluppo, cominciando a vendere il cinematografo a partire dal 1897. Tuttavia la ditta dovette registrare una battuta d'arresto: il 4 maggio 1897 durante una proiezione al Bazar de la Charitè a Parigi una tenda prese fuoco e nell'incendio morirono 125 persone. Il cinema perse in parte la sua attrattiva e per molti anni in Francia i film furono principalmente proiettati durante feste itineranti (fete foraines). I Lumière furono gradualmente oscurati dal mercato da rivali più innovativi e la loro società cessò di produrre film nel 1905.
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Prime produzioni e proiezioni cinematografiche (p.58)
I primi film erano VEDUTE o PANORAMI o ancora brevi resoconti di viaggio che offrivano visioni di terre lontane. Diffuse erano inoltre le ATTUALITA', che descrivevano fatti di cronaca (principali soggetti del cinema delle origini) ricreati spesso in studio. Tuttavia anche i FILM DI FINZIONE ebbero da sempre grande importanza: all'epoca erano generalmente costituiti da brevi scene comiche (vedasi L'arroseur arrosè dei Lumière).
Le caratteristiche principali dei film delle origini erano le seguenti:
Le caratteristiche principali dei film delle origini erano le seguenti:
- unica inquadratura
- cinepresa ferma
- azione svoltasi nel tempo della ripresa
- soggetti che entrano ed escono dall'inquadratura
Un'invenzione internazionale IV (p.53)
- negli Stati Uniti, a partire dal 1894, Woodville Latham ed i figli Otway e Gray lavorarono anch'essi ad un sistema di proiezione e ripresa, l'EIDOLOSCOPE. Il 21 aprile 1894 proiettarono un film per i giornalisti. In maggio aprirono una sala che tuttavia riscosse poco successo per via delle immagini poco luminose. In ogni caso essi contribuirono in modo fondamentale allo sviluppo della tecnica cinematografica. Aggiunsero infatti un ricciolo che allentava la tensione del nastro, permettendo riprese di film più lunghi degli usuali 3 minuti. Prima di allora la tensione prodotta da un rullo più pesante avrebbe spezzato il nastro.
- gli imprenditori Francis C. Jenkins e Thomas Armat esibirono nell'ottobre 1895 ad Atlanta il PHANTASCOPE, proiettando film per il kinetoscopio. Esso non ebbe successo causa concorrenza e immagini poco nitide, e i due si separarono. Armat perfezionò il proiettore e lo chiamò VITASCOPE, ottenendo l'appoggio finanziario di Norman Raff e Frank Gammon. I due mostrarono l'apparecchio a Edison che, siccome il successo del kinetoscopio stava diminuendo, accettò di produrlo. La macchina per motivi pubblicitari venne introdotta sul mercato come "vitascope di Edison", seppur non avesse contribuito in alcun modo alla creazione. La prima proiezione si ebbe il 23 aprile 1896 al Koster and Bial's Music Hall. Furono proiettati 6 film, 5 originariamente prodotti per il kinetoscopio ed infine Rough sea at dover, che ricevette ancora grandi elogi. Da quel momento in poi si cominciò a concepire il cinema come un'industria.
- nel 1904 Herman Casler brevettò il MUTOSCOPE, una sorta di peepshow che attraverso una manovella faceva scorrere lungo un tamburo circolare una serie di fotografie ad una velocità tale da dare l'impressione del movimento. Avendo bisogno di una macchina da presa Casler si rivolse all'amico Dickson; esso accettò insoddisfatto del lavoro da Edison ed insieme ad altri soci fondarono l'AMERICAN MUTOSCOPE COMPANY. All'inizio del 1896 Casler e Dickson costruirono la propria macchina da presa, ma si concentrarono sulla proiezione dato che il mercato dei peepshow era in crisi. Ben presto i film girati dalla società acquistarono importanza ed utilizzando pellicole 70mm le loro proiezioni erano più grandi e nitide. Nel 1897 l'AMC era la società cinematografica più famosa degli USA. In poco tempo essi dominarono anche il mercato dei peepshow.
- nel 1897 l'invenzione del cinema era da considerarsi compiuta. I sistemi principali erano due: proiezione per il vasto pubblico e peepshow per spettatori individuali. Inoltre si cominciò ad imporre il formato 35mm con 4 perforazioni laterali, in modo che le stesse pellicole potessero essere usate su diversi tipi di proiettori.
- gli imprenditori Francis C. Jenkins e Thomas Armat esibirono nell'ottobre 1895 ad Atlanta il PHANTASCOPE, proiettando film per il kinetoscopio. Esso non ebbe successo causa concorrenza e immagini poco nitide, e i due si separarono. Armat perfezionò il proiettore e lo chiamò VITASCOPE, ottenendo l'appoggio finanziario di Norman Raff e Frank Gammon. I due mostrarono l'apparecchio a Edison che, siccome il successo del kinetoscopio stava diminuendo, accettò di produrlo. La macchina per motivi pubblicitari venne introdotta sul mercato come "vitascope di Edison", seppur non avesse contribuito in alcun modo alla creazione. La prima proiezione si ebbe il 23 aprile 1896 al Koster and Bial's Music Hall. Furono proiettati 6 film, 5 originariamente prodotti per il kinetoscopio ed infine Rough sea at dover, che ricevette ancora grandi elogi. Da quel momento in poi si cominciò a concepire il cinema come un'industria.
- nel 1904 Herman Casler brevettò il MUTOSCOPE, una sorta di peepshow che attraverso una manovella faceva scorrere lungo un tamburo circolare una serie di fotografie ad una velocità tale da dare l'impressione del movimento. Avendo bisogno di una macchina da presa Casler si rivolse all'amico Dickson; esso accettò insoddisfatto del lavoro da Edison ed insieme ad altri soci fondarono l'AMERICAN MUTOSCOPE COMPANY. All'inizio del 1896 Casler e Dickson costruirono la propria macchina da presa, ma si concentrarono sulla proiezione dato che il mercato dei peepshow era in crisi. Ben presto i film girati dalla società acquistarono importanza ed utilizzando pellicole 70mm le loro proiezioni erano più grandi e nitide. Nel 1897 l'AMC era la società cinematografica più famosa degli USA. In poco tempo essi dominarono anche il mercato dei peepshow.
- nel 1897 l'invenzione del cinema era da considerarsi compiuta. I sistemi principali erano due: proiezione per il vasto pubblico e peepshow per spettatori individuali. Inoltre si cominciò ad imporre il formato 35mm con 4 perforazioni laterali, in modo che le stesse pellicole potessero essere usate su diversi tipi di proiettori.
Un'invenzione internazionale III (p.53)
- nel 1894 i fratelli Lumière idearono il CINEMATOGRAFO, leggera e maneggevole macchina da presa che impressionava su pellicola 35mm alla velocità di 16 fps. Inoltre, unito ad una lanterna magica esso diveniva un proiettore. Il primo film realizzato fu La sortie des usines Lumière, proiettato il 22 marzo 1895 durante un incontro della Societè d'Encouragement pour l'Industrie Nationale, e seguirono poi altre. Il 28 dicembre 1895 ebbe luogo al Gran Cafè sul Boulevard des Capucines una delle proiezioni più importanti della storia: dieci film, i seguenti, della durata di circa un minuto.
- nel frattempo in Inghilterra il kinetoscopio di Edison aveva raggiunto un tale successo che il gestore della sala dove essi erano esposti chiese a Robert W. Paul, fabbricante di materiale fotografico, di costruire altre macchine (Edison aveva brevettato il kinetoscopio solo negli USA). In seguito R.W. Paul dovette costruire una macchina da presa dato che Edison vendeva le copie dei suoi film solo a chi affittava i kinetoscopi. Cosi Paul ed il suo socio Birt Acres realizzarono un apparecchio facile da usare nel marzo 1895, ed il secondo girò i primi 13 film. Tuttavia la società si sciolse. Il 14 gennaio 1896 Acres mostrò alcuni dei suoi film alla Royal Society Photography, compreso ROUGH SEA AT DOVER, uno dei film più famosi del cinema delle origini. Tuttavia non sfruttò sistematicamente il suo proiettore nè i suoi film.
Intanto i Lumière mandarono a Londra un proprio rappresentante che dal 20 febbraio 1896 inaugurò con successo una serie di proiezioni. Inoltre R.W. Paul cominciò a vendere la sua macchina da presa favorendo la diffusione del cinema in Gran Bretagna e rifornendo anche registi ed esercenti all'estero. Tra questi figura George Méliès, tra i più importanti registi delle origini.
- La sortie des usines Lumière
- La voltige
- La peche aux poissons rouges
- Le repas del bèbè
- La place des Cordeliers à Lyon
- L'arrive des congressionistes à Neville-sur-Saune
- Les forgerons
- L'arroseur arrosè
- Le saut a la couverture
- La mer (bagnaid en mer)
- nel frattempo in Inghilterra il kinetoscopio di Edison aveva raggiunto un tale successo che il gestore della sala dove essi erano esposti chiese a Robert W. Paul, fabbricante di materiale fotografico, di costruire altre macchine (Edison aveva brevettato il kinetoscopio solo negli USA). In seguito R.W. Paul dovette costruire una macchina da presa dato che Edison vendeva le copie dei suoi film solo a chi affittava i kinetoscopi. Cosi Paul ed il suo socio Birt Acres realizzarono un apparecchio facile da usare nel marzo 1895, ed il secondo girò i primi 13 film. Tuttavia la società si sciolse. Il 14 gennaio 1896 Acres mostrò alcuni dei suoi film alla Royal Society Photography, compreso ROUGH SEA AT DOVER, uno dei film più famosi del cinema delle origini. Tuttavia non sfruttò sistematicamente il suo proiettore nè i suoi film.
Intanto i Lumière mandarono a Londra un proprio rappresentante che dal 20 febbraio 1896 inaugurò con successo una serie di proiezioni. Inoltre R.W. Paul cominciò a vendere la sua macchina da presa favorendo la diffusione del cinema in Gran Bretagna e rifornendo anche registi ed esercenti all'estero. Tra questi figura George Méliès, tra i più importanti registi delle origini.
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Un'invenzione internazionale II (p.53)
- i fratelli Max ed Emil Skladanowsky realizzarono film con il loro BIOSKOP, apparecchio in cui scorrevano due pellicole da 53mm e che proiettava alternativamente immagini dell'uno e dell'altro nastro. L'1 novembre 1895 presentarono uno spettacolo di circa 15 minuti a Berlino, quasi due mesi prima della famosissima presentazione del cinematografo da parte dei Lumière. La superiorità tecnica di quest'ultimo strumento e l'ingombranza del bioskop oscurarono negli anni successivi i fratelli Skladanowsky dal panorama del cinema.
Un esempio di film proiettati dal bioskop: http://www.youtube.com/watch?v=ehdxytFM2I0.
Note: è sato prodotto un documentario sui due fratelli dal titolo I fratelli Skladanowsky, ad opera di Wim Wenders.
Un esempio di film proiettati dal bioskop: http://www.youtube.com/watch?v=ehdxytFM2I0.
Note: è sato prodotto un documentario sui due fratelli dal titolo I fratelli Skladanowsky, ad opera di Wim Wenders.
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Un'invenzione internazionale I (p.53)
Il cinema nasce dall'insieme di contributi provenienti soprattutto da Inghilterra, Germania, Stati Uniti e Francia.
- nel 1891 KINETOGRAFO e KINETOSCOPIO prodotti da Thomas Alva Edison e W.K.L. Dickson sono pronti per effettuare una dimostrazione: Dickson tagliò la pellicola Eastman in nastri larghi 35mm (1 pollice), facendo 4 perforazioni ai lati in modo che le ruote dentate potessero farla scorrere. Scelte che, come oggi sappiamo, influenzarono la storia del cinema, nonostante la velocità allora fosse di circa 46 fps, superiore a quella del cinema muto. I due realizzarono un piccolo repertorio di film (della durata massima di 20 secondi, dato che la lunghezza della pellicola contenibile nel kinetoscopio era limitata) riprendendo esibizioni di personaggi dello spettacolo, dello sport, acrobati o ballerini. Le riprese erano effettuate nel teatro di posa BLACK MARIA, primo studio cinematografico, in grado di ruotare su sè stesso grazie a dei binari per cogliere sempre al meglio la luce del sole. Il primo locale di kinetoscopi fu aperto a New York il 4 aprile 1894. La macchina si azionava inserendo un nickel e girando un manovella si faceva scorrere la pellicola; le immagini erano visibili da una singola persona per volta attraverso un occhiello. In seguito il kinetoscopio fu oscurato da apparecchi che proiettavano le immagini su schermo e che dunque permettevano una proiezione pubblica.
Ecco un esempio dei primi film girati per questo apparecchio: http://www.youtube.com/watch?v=XN85N...eature=related
Si noti il tipico fondale scuro del Black Maria.
- nel 1891 KINETOGRAFO e KINETOSCOPIO prodotti da Thomas Alva Edison e W.K.L. Dickson sono pronti per effettuare una dimostrazione: Dickson tagliò la pellicola Eastman in nastri larghi 35mm (1 pollice), facendo 4 perforazioni ai lati in modo che le ruote dentate potessero farla scorrere. Scelte che, come oggi sappiamo, influenzarono la storia del cinema, nonostante la velocità allora fosse di circa 46 fps, superiore a quella del cinema muto. I due realizzarono un piccolo repertorio di film (della durata massima di 20 secondi, dato che la lunghezza della pellicola contenibile nel kinetoscopio era limitata) riprendendo esibizioni di personaggi dello spettacolo, dello sport, acrobati o ballerini. Le riprese erano effettuate nel teatro di posa BLACK MARIA, primo studio cinematografico, in grado di ruotare su sè stesso grazie a dei binari per cogliere sempre al meglio la luce del sole. Il primo locale di kinetoscopi fu aperto a New York il 4 aprile 1894. La macchina si azionava inserendo un nickel e girando un manovella si faceva scorrere la pellicola; le immagini erano visibili da una singola persona per volta attraverso un occhiello. In seguito il kinetoscopio fu oscurato da apparecchi che proiettavano le immagini su schermo e che dunque permettevano una proiezione pubblica.
Ecco un esempio dei primi film girati per questo apparecchio: http://www.youtube.com/watch?v=XN85N...eature=related
Si noti il tipico fondale scuro del Black Maria.
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Precursori del cinema. (p.51)
- nel 1878 Eadweard Muybridge fotografò il movimento di un cavallo in corsa posizionando dodici macchine fotografiche lungo la pista (FOTOGRAFIA MULTIPLA). Le immagini furono poi riprodotte su un disco rotante e proiettate mediante lanterna magica.
- nel 1882 Etienne-Jules Marey inventò il FUCILE FOTOGRAFICO, in grado di impressionare 12 fotogrammi al secondo su un disco di vetro. Nel 1888 utilizzò una macchina fotografica con meccanismo intermittente per impressionare 120 fotogrammi al secondo su pellicola di carta.
- nel 1877 Emile Reynaud costruì il PRASSINOSCOPIO. Simile allo zootropio (vedi intervento precedente), le immagini erano visibili su una serie di specchi posti al centro dello strumento. Nel 1882 applicò agli specchi una lanterna e fu in grado di proiettare i disegni. Le prime proiezioni pubbliche avvennero solo nel 1892, pur essendo la successione delle immagini troppo lenta. Trattandosi di disegni, Reynaud è precursore in particolare del cinema d'animazione. Autor d'une cabine di Emile Reynaud, 1894.
- nel 1888 Augustine la Prince realizzò alcuni brevi film su pellicola Kodak, non trovando però il modo di proiettarli. La sua scomparsa avvenuta nel 1890 è ancora avvolta nel mistero.
- nel 1882 Etienne-Jules Marey inventò il FUCILE FOTOGRAFICO, in grado di impressionare 12 fotogrammi al secondo su un disco di vetro. Nel 1888 utilizzò una macchina fotografica con meccanismo intermittente per impressionare 120 fotogrammi al secondo su pellicola di carta.
- nel 1877 Emile Reynaud costruì il PRASSINOSCOPIO. Simile allo zootropio (vedi intervento precedente), le immagini erano visibili su una serie di specchi posti al centro dello strumento. Nel 1882 applicò agli specchi una lanterna e fu in grado di proiettare i disegni. Le prime proiezioni pubbliche avvennero solo nel 1892, pur essendo la successione delle immagini troppo lenta. Trattandosi di disegni, Reynaud è precursore in particolare del cinema d'animazione. Autor d'une cabine di Emile Reynaud, 1894.
- nel 1888 Augustine la Prince realizzò alcuni brevi film su pellicola Kodak, non trovando però il modo di proiettarli. La sua scomparsa avvenuta nel 1890 è ancora avvolta nel mistero.
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Presupposti per la nascita del cinema. (p.50)
"Il cinema è un mezzo complicato e per poterlo inventare fu necessario acquisire e perfezionare molti dispositivi tecnici."
Principalmente è possibile inquadrare sei requisiti principali per la nascita della settima arte:
1. ANALISI DELLA PERCEZIONE DEL MOVIMENTO DA PARTE DELL'OCCHIO UMANO: dagli studi riguardo questa proprietà della visione, gli scienziati compresero che si è in grado di creare l'impressione del movimento facendo scorrere una serie di immagini, leggermente diverse tra loro, ad una velocità superiore ai 16 fotogrammi per secondo (16 fps). Ad una velocità inferiore il movimento risulta scattoso. In seguito a questi studi furono introdotti sul mercato strumenti ottici come il PHENAKISTOSCOPIO di Joseph Plateau (1832) e lo ZOOTROPIO di William George Horner (1833).
2. PROIEZIONE D'IMMAGINI IN RAPIDA SUCCESSIONE SU UNA SUPERFICIE: già a partire dal XVII secolo veniva utilizzato uno strumento, chiamato LANTERNA MAGICA, in grado di proiettare immagini impresse su lastre di vetro. La velocità non era però tale da ricreare il movimento.
3. IMPRESSIONE D'IMMAGINI SU NEGATIVI: nel 1839 William Henry Talbot introdusse i negativi su carta, grazie ai quali fu finalmente possibile stampare più copie della stessa immagine.
4. RIDUZIONE DEL TEMPO D'ESPOSIZIONE: necessario era ridurre i tempi d'esposizione a frazioni di secondo, per poter riprendere le immagini una successiva all'altra ad una velocità di 16 fps o maggiore. Ciò fu possibile solo a partire dal 1878.
5. IMPRESSIONE DELLE IMMAGINI SU BASE FLESSIBILE PER LO SCORRIMENTO NELLA MACCHINA DA PRESA: nel 1888 George Eastman inventò il KODAK, un apparecchio che impressionava le immagini su rulli di carta sensibile. L'anno dopo quest'ultimi furono sostituiti da rulli di celluloide trasparente (pellicola). Essa fu concepita per le macchine fotografiche, ma potè essere utilizzata anche in apparecchi che riprendevano e proiettavano film.
6. MECCANISMO A INTERMITTENZA PER FERMARE RIPETUTAMENTE MDP E PROIETTORE: un rullo che scorresse continuamente avrebbe creato un'immagine confusa sullo schermo. Bisognava dunque fermarlo ripetutamente e permettere un'esposizione di una frazione di secondo ad ogni fotogramma. A tal scopo furono utilizzati i meccanismi delle macchine da cucito, inventati nel 1846.
Durante gli anni novanta del XIX secolo tutte le condizioni tecniche necessarie per la nascita del cinema erano dunque state messe a punto.
Note: ho inserito dei link che mostrano il funzionamento del phenakistoscopio e dello zootropio. In particolare il secondo video permette di comprendere quanto sia necessaria l'intermittenza, la frazione di secondo tra un'immagine e l'altra.
Principalmente è possibile inquadrare sei requisiti principali per la nascita della settima arte:
1. ANALISI DELLA PERCEZIONE DEL MOVIMENTO DA PARTE DELL'OCCHIO UMANO: dagli studi riguardo questa proprietà della visione, gli scienziati compresero che si è in grado di creare l'impressione del movimento facendo scorrere una serie di immagini, leggermente diverse tra loro, ad una velocità superiore ai 16 fotogrammi per secondo (16 fps). Ad una velocità inferiore il movimento risulta scattoso. In seguito a questi studi furono introdotti sul mercato strumenti ottici come il PHENAKISTOSCOPIO di Joseph Plateau (1832) e lo ZOOTROPIO di William George Horner (1833).
2. PROIEZIONE D'IMMAGINI IN RAPIDA SUCCESSIONE SU UNA SUPERFICIE: già a partire dal XVII secolo veniva utilizzato uno strumento, chiamato LANTERNA MAGICA, in grado di proiettare immagini impresse su lastre di vetro. La velocità non era però tale da ricreare il movimento.
3. IMPRESSIONE D'IMMAGINI SU NEGATIVI: nel 1839 William Henry Talbot introdusse i negativi su carta, grazie ai quali fu finalmente possibile stampare più copie della stessa immagine.
4. RIDUZIONE DEL TEMPO D'ESPOSIZIONE: necessario era ridurre i tempi d'esposizione a frazioni di secondo, per poter riprendere le immagini una successiva all'altra ad una velocità di 16 fps o maggiore. Ciò fu possibile solo a partire dal 1878.
5. IMPRESSIONE DELLE IMMAGINI SU BASE FLESSIBILE PER LO SCORRIMENTO NELLA MACCHINA DA PRESA: nel 1888 George Eastman inventò il KODAK, un apparecchio che impressionava le immagini su rulli di carta sensibile. L'anno dopo quest'ultimi furono sostituiti da rulli di celluloide trasparente (pellicola). Essa fu concepita per le macchine fotografiche, ma potè essere utilizzata anche in apparecchi che riprendevano e proiettavano film.
6. MECCANISMO A INTERMITTENZA PER FERMARE RIPETUTAMENTE MDP E PROIETTORE: un rullo che scorresse continuamente avrebbe creato un'immagine confusa sullo schermo. Bisognava dunque fermarlo ripetutamente e permettere un'esposizione di una frazione di secondo ad ogni fotogramma. A tal scopo furono utilizzati i meccanismi delle macchine da cucito, inventati nel 1846.
Durante gli anni novanta del XIX secolo tutte le condizioni tecniche necessarie per la nascita del cinema erano dunque state messe a punto.
Note: ho inserito dei link che mostrano il funzionamento del phenakistoscopio e dello zootropio. In particolare il secondo video permette di comprendere quanto sia necessaria l'intermittenza, la frazione di secondo tra un'immagine e l'altra.
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Introduzione
Dunque, premetto innanzitutto che non sono nè uno storico del cinema nè tantomeno un esperto. E nemmeno voglio passare per tale.
Siccome sto studiando storia cinematografica ed ho bisogno di riassumere le informazioni più importanti, lezione per lezione, da qualche parte, ho pensato bene di scriverle qui in modo da metterle a disposizione di tutti e al contempo ottenere uno pseudo-archivio.
Spero apprezziate.
PS - i vari post sono frutto della lettura di Storia del cinema e dei film di D. Bordwell e K. Thompson, cui integro informazioni fornite da vari siti web.
Siccome sto studiando storia cinematografica ed ho bisogno di riassumere le informazioni più importanti, lezione per lezione, da qualche parte, ho pensato bene di scriverle qui in modo da metterle a disposizione di tutti e al contempo ottenere uno pseudo-archivio.
Spero apprezziate.
PS - i vari post sono frutto della lettura di Storia del cinema e dei film di D. Bordwell e K. Thompson, cui integro informazioni fornite da vari siti web.
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